10 motivi per vedere la Mostra Numeri
- I numeri non mordono.
- I numeri non hanno memoria. Neanche delle idiozie umane.
- I numeri sono ovunque, sempre dovunque, anche quando li ignoriamo. Peso, valore, grandezza, geometria, armonia, infinito, zero, amore, calendari, musica, infinito, cielo, fagioli ecc. ecc.
- Il Palazzo delle Esposizioni è il Cremlino dell’arte contemporanea a Roma. Marmoreo, arioso, solenne, anche se è stato declassato a polo museale didattico.
- La mostra non è su Einstein. Einstein diceva giustamente che conta quel che lui ha pensato non cosa ha fatto: non è un personaggio da romanzo come Escher non è un matematico ( e neanche un architetto: ricordo a chi si fosse confuso che è un incisore). I loro studi e le loro opere sono ciò che conta.
- Un’opera di Dürer nascosta nell’esposizione. Melancolia.
- Provare a contare con le dita come il Masai nel video e non riuscirci.
- Il disinteresse dei bambini per la scultura bronzea di Pitagora e l’esaltazione per la dimostrazione liquida del Teorema.
- La conchiglia Nautilus.
- Aver visto il giorno precedente il film The Imitation Game. Alan Touring. L’enigma di un genio con Benedict Cumberbatch e Keira Knightley. Gli algoritmi che usò per costruire la sua macchina sono tuttora sfruttati dal motore di ricerca di Google.
1 – Il senso dei numeri.
“Non preoccuparti delle tue difficoltà
con la matematica; posso assicurarti
che le mie sono ancora maggiori.„
“Do not worry about your difficulties in mathematics. I can assure you mine are still greater”.
I numeri sono onnipresenti e persino invadenti.
Mai sottovalutare Palazzo delle Esposizioni! Nasconde belle sorprese. Persone, cose e numeri vanno conosciuti per poter valutare. Io voglio essere conosciuta.
La commessa dell’elegante boutique di Rodeo Drive a Beverly Hills trattò male Julia Roberts nel ruolo di prostituta nel film Pretty Woman, pur avendo lei i soldi per acquistare un vestito. La protagonista della storia romantica, una volta tolti i panni volgari di Vivian che imprigionavano la sua natura raffinata, rientrava ben accolta nello stesso negozio e si rivolgeva sarcastica alla ragazza: “Salve si ricorda di me, io sono stata qui ieri mi ha detto di andarmene. Lavora a percentuale vero? Bello sbaglio. Bello! Enorme! Ho altro shopping da fare”. Continua a leggere