La popolarità di cui gode Hokusai nasce prima in Europa che in Giappone. Nasce ad Edo, l’antico nucleo della città di Tokyo, nel 1760. La sua tecnica prediletta era l’ukiyo-e, la cui possibilità policromatica esaltava la sua passione per soggetti di vita quotidiana, di fantasia e della tradizione giapponese. L’ukiyo-e o “immagine del mondo fluttuante” è una stampa giapponese la cui caratteristica era la grande diffusione popolare, l’economicità, l’effetto dei colori sovrapposti e la distruzione dei disegni originali da cui veniva tratto l’intaglio sui blocchi di legno.
L’artista era di origine sociale bassa e, forse anche per questo, le sue opere erano popolari nella sua epoca quanto attuali adesso, associabili alla pop art, fanno da modello ai disegnatori di manga. I libri di manga disegnati da Hokusai sono veri cataloghi di immagini per i suoi allievi (si dice fossero 250 sparsi per tutto il paese) e scatenarono presto l’interesse degli amatori e sono ancora molto ambiti dai collezionisti. Manuali di disegno per i suoi seguaci con la struttura ad immagini integrate da testo tipici dei fumetti. Alcuni di questi libretti usano scritture onomatopeiche di suono per integrare i disegni con dialoghi che li raccontavano senza essere narrativi come un romanzo.
Il sogno della moglie del pescatore, una delle più famose stampe in stile shunga di Hokusai. Un grande polpo ed uno piccolo insediano la donna, il cui sesso, in lingua giapponese antica, veniva chiamato polpo. Gli Shunga sono illustrazioni di album erotici a fruizione privata fonte di distrazione impostati di solito in 12 stampe, come i mesi dell’anno, come i calendari sexy di oggi.
Gli impressionisti, influenzati dall’arte orientale sono uno dei tramiti per la diffusione di questa particolare interpretazione del mondo, fluttuante eppure tutt’altro che onirico. Van Gogh ricevette una lettera dal fratello minore che gli segnalava Hokusai ed in particolare La grande onda di Kanagawa.
“L’onda sembra avere delle zanne e si sta preparando ad attaccare”. Van Gogh rispose alla lettera trovandosi d’accordo con questa lettura fatta dal fratello.
Questa interpretazione è prettamente occidentale e diversa dall’avventura dei pescatori tra le onde della “tempesta perfetta”.
L’onda di Hokusai ci viene trasmessa come opera d’arte ed insieme come metafora dell’eternità naturale perpetrata oltre la vita del singolo uomo. Nella stampa le dimensioni dell’onda sono superiori a quelle reali a sovrastare oltremisura le piccole barche che la affrontano, sullo sfondo si distingue il rassicurante monte Fuji a bilanciare il drammatico movimento tra onde e pescatori.
La grande onda provoca grande emozione nello spettatore.
Hokusai muore ad 89 anni. Il suo catalogo di firme è costellato da una variazione dei pseudonimi ideografici usati e dalla costanza del riferimento alla sua età. Ambiva a dipingere fino a 110 anni.
“Anche se da fantasma
me ne andrò per diletto
sui prati d’estate.” (Hokusai)