Archivi tag: critica d’arte 2.0

Experience Roma 2017

Experience Roma 2017, foto Safarik Art Magazine

Experience Roma 2017, foto Safarik Art Magazine

L’apparato fittizio che ho visto stamattina sulla chiesa in Via del Corso suggerisce che domenica Claudia Gerini verrà beatificata in Piazza San Pietro. L’esposizione dell’immagine è pratica comune per i santi, beati e gli ostaggi politici. L’illusione è perfetta.

La chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli in via dei Condotti a Roma, edificata a metà Settecento, di questo secolo contiene il gusto per l’effimero con il decoro interno ridondante di stucchi ed il trionfo del finto marmo, che sostituisce, ovunque tranne nel pavimento, quello vero in varietà di striature e colori. Il frivolo tardobarocco e rococò sceglie per le arricchire con leggerezza le proprie architetture stucchi e trucchi.

La Santa Claudia Gerini (probabilmente morta quando il mio wi-fi era rotto, il telefono scarico e la televisione guasta), a quanto pare è riconosciuta degna di ascensione al Paradiso, da dove può intercedere a favore dei fedeli che la pregano e ne viene autorizzato il culto pubblico, ovvero la pubblicità.

Il culto pubblico delle persone venerabili nel Ventunesimo secolo è sostanzialmente ormai uguale a quello del Settecento ed ha riconquistato con forza le antiche location, come le facciate delle chiese. L’esperienza estetica #roma #2017 è talmente sorprendente da essere sublime.

Pokemon Go: caccia ai luoghi d’interesse storico artistico.

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“Pare Na Chiesa”, Piazza di Campo Marzio, ingresso laterale della Chiesa e Monastero di Santa Maria in Campo Marzio, foto SAM da App Pokemon Go

Tutti a caccia di Pokemon! Ebbene c’è un risvolto positivo, anche per quelli che non hanno acquistato le azioni della Nintendo. Col mio fedele Iphone al guinzaglio passeggio velocemente per le vie di Roma per solite e insolite commissioni. L’applicazione Pokemon Go aperta a consumare tutta la batteria. In Piazza di Campo Marzio si apre il Pokestop “Pare Na chiesa”, dietro Palazzo Chigi. Ho iniziato a giocare a Pokemon Go per svago, curiosità e nostalgia della prima versione per Game Boy della Nintendo, oggi società in incredibile ascesa per il lancio del primo gioco in realtà aumentata, in cui cioè la partita si svolge sulla mappa reale sfruttando la geolocalizzazione GPS degli smartphone e visualizza gli elementi di gioco su sfondo ripreso in diretta dalla fotocamera. La ricerca dei Pokestop, dove ottenete strumenti di gioco, è divertente quanto quella la caccia ai mostriciattoli, anzi è una fonte sorprendente di spunti culturali. Pokemon Go ha un pregio culturale non indifferente. Continua a leggere

Joseph Klibansky, Mixed Media Artist da tenere d’occhio

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Joseph Klibansky, Elements of Life, resina e oro. Foto Safarik Art Magazine (AM Ph.)

Joseph Klibansky, giovane talento originario del Sudafrica domiciliato nei Paesi Passi, inserito dalla rivista Quote nella Top 100 dei giovani milionari del 2016: una sua opera è quotata tra i 20 e i 50 mila dollari. Eccitante, colorato, divertente, luminoso.

Opere cristalline e immediatamente comunicative, lontano dalla banalità che rischiano soggetti come teschi e farfalle. Meravigliosamente inspiegabile e meravigliosamente bello. Un giovane talmente bello nell’esporre il suo lato artistico che lo si direbbe dannato. Continua a leggere

Gilles Aillaud: meteore

Gilles Aillaud - Evasioni

Gilles Aillaud – Evasioni

Ocra il muro e la sagoma del ramo, grigia la finestra e la coda. Da un cassetto esce un invito elegante e vintage alla mostra Gilles Aillaud – Evasioni. Il cartoncino giallo raffigura un muro di mattoni e una finestra dalla quale un felino selvatico sta evadendo. Lo riconosciamo per la  lunga coda tigrata.. forse il rarissimo leopardo delle nevi.
La mostra del 2007 all’Accademia di Francia a Roma proponeva una retrospettiva del pittore e scenografo Gilles Aillaud (1928-2005), celebre per gli animali chiusi in gabbia o da recinti, dietro reti, sbarre o vetrate.  L’opera, nella giustapposizione dei colori caldi e freddi tiene l’osservatore in tensione con il  leopardo che si eclissa dagli sguardi indiscreti dei visitatori dello zoo, il primo Grande Fratello inventato e sperimentato sugli animali. La meteora che passa è il selvaggio animale che cerchiamo d’ingabbiare e il pittore rinchiuso nei musei da cui tenta continue evasioni. L’artista contemporaneo è a suo agio nella veste di meteora che si dà e si toglie continuamente.

La Grande Onda di Hokusai

La grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai

La grande onda di Kanagawa (神奈川沖浪裏) xilografia di Katsushika Hokusai (葛飾北斎)

La popolarità di cui gode Hokusai nasce prima in Europa che in Giappone. Nasce ad Edo, l’antico nucleo della città di Tokyo, nel 1760. La sua tecnica prediletta era l’ukiyo-e, la cui possibilità policromatica esaltava la sua passione per soggetti di vita quotidiana, di fantasia e della tradizione giapponese. L’ukiyo-e o “immagine del mondo fluttuante” è una stampa giapponese la cui caratteristica era la grande diffusione popolare, l’economicità, l’effetto dei colori sovrapposti e la distruzione dei disegni originali da cui veniva tratto l’intaglio sui blocchi di legno. Continua a leggere

In memoria del Professor Eduard A. Safarik

Prof. Eduard A. Safarik (Bratislava, 19 maggio 1918 - Viterbo, 15 agosto 2015)

Prof. Eduard A. Safarik

PRIMA MEMORIA

Ricordo della figlia

Mio papà aveva tante sfaccettature. Riguardo l’arte, papà diceva, che si spiega da sé.

Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti alla cerimonia funebre tenutasi nella Chiesa di San Michele Arcangelo a San Michele in Teverina, Viterbo.
Oltre i presenti tanti amici ci hanno manifestato il loro affetto.
Era un grande uomo, sensibile ma al contempo determinato.
Una persona di valore di sani principi, ineccepibile nei modi, di grande cuore.
Un papà affettuoso e premuroso, non mi ha fatto mancare niente, dalla carezza agli insegnamenti di vita e cultura. Continua a leggere

Le opere d’arte ci aiutano per il solo fatto di esistere

Tiziano, Il Concerto interrotto, è un dipinto a olio su tela (86,5x123,5 cm), 1507-1508 circa, Firenze, Galleria Palatina

Tiziano, Il Concerto interrotto, è un dipinto a olio su tela (86,5×123,5 cm), 1507-1508 circa, Firenze, Galleria Palatina

È una debolezza cercare in chi si ama, o desiderare di donar loro, altro conforto da quello che ci danno le opere d’arte, le quali ci aiutano per il semplice fatto di esistere.
Amare, essere amati, non fa che rendere questa esistenza reciprocamente più concreta, più presente allo spirito.

Simone Weil

Sulle opere d’arte ci si può illudere? e sull’amore? quando si parla di arte e amore si può parlare di illusioni? esiste amore malsano verso l’arte? le opere d’arte possono essere abusate? l’amore per un quadro che non ricambierà toglie forza all’amore? amare e non essere riamati è distruttivo per l’arte come per una persona? quando funziona la reciprocità? persone e oggetti si possono paragonare in virtù della filosofia estetica? il valore della citazione risiede nell’uso contemporaneo delle parole amore, arte, amore, spirito? quanti punti interrogativi suscita l’amare?

Simone Weil portò con sé una copia del Concerto interrotto attribuito a Tiziano dal viaggio in Italia, verso la quale mantenne un sentimento di nostalgia.

Arte discutibile: punti di vista

Arte discutibile. Foto Daniele Dorelli

Arte discutibile

Piazza della Libertà, quartiere Prati a Roma.

Cosa rischia l’arte astratta senza didascalia? La risposta è nella foto.

Il punto di vista definisce l’opera al primo sguardo, istintivamente. Un’occhio allenato e irriverente, senza pregiudizi morali, ma solo critico, vede “questo coso” e lo associa a qualcosa di concreto.

L’uomo associa involontariamente le forme della natura alle proprie. Il rinascimentale “uomo a misura di tutte le cose”; la fisognomica “ricerca dei volti in tutte le cose”; Adamo, al quale fu concesso da Dio di “nominare tutte le cose create“. Dare un nome significa dominare.

Chi dà un titolo domina la creazione artistica? In parte è vero.

Tuttavia teniamo conto dei punti di vista.

Se una cosa non ha un nome chi ne parla glielo darà. Il primo atto dell’arte è renderla discutibile, ovvero nominabile nel discorso.

Il punto di vista, posto alle spalle di quello scelto dall’artista e dal quale trae nome, ha sdoppiato l’opera: sono due. Nella foto il retroscena..discutibile appunto.

Il critico d’arte gira intorno all’arte. È irriverente. Solo non rispettando l’arte con lo sguardo esercita la sua vocazione (mi raccomando sto parlando solo di sguardo non rispettoso!!). Continua a leggere