Archivi tag: Caravaggio

6. Nascita di Venere – Sandro Botticelli (1483-85) – Uffizi, Firenze

I 40 dipinti più famosi nel 2020

“Un dipinto famoso come la Primavera deve essere in rapporto col più famoso mecenate dell’epoca, Lorenzo il Magnifico; deve essere ispirato dal poema più celebrato del tempo, le Stanze di Poliziano; deve commemorare l’episodio più famoso di quegli anni, la famosa giostra;  e deve rappresentare i suoi protagonisti più affascinanti, Simonetta e Giuliano. Nella sua forma meno grezza il dipinto non rappresentarealmente il fatto, né illustrail poema. Ripiega quindi su posizioni più suggestive e meno facilmente confutabili come l’affermazione che la Primaverasimboleggia l’età del Rinascimento con il suo tempo primaverile di gioventù e piacere; oppure che “esprime” lo spirito dell’epoca e il suo carnevale “pagano”, per il quale il ritorno della “giovinezza” di Lorenzo rappresenta la citazione di rito. Queste costruzioni storiografiche romantiche non avrebbero mai incontrato il successo che hanno incontrato se nell’arte stessa di Botticelli non ci fossero certi caratteri per i quali si presta alle interpretazioni più contraddittorie.” (Ernst H. Gombrich, Immagini Simboliche, Mitologie botticelliane, Torino 1978, p. 49)

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La calda estate che uccise Caravaggio

La calda estate di Caravaggio. Foto Safarik Art Magazine

La calda estate di Caravaggio. Foto Safarik Art Magazine

Caravaggio, drammaturgo del pennello, dipinge San Giovanni Battista disteso. Il ragazzo si ristora nella calda estate in un interno ombroso coperto da telo rosso, poggiato mollemente sul gomito, dopo lunghi bagni di sole e mare sulla spiaggia della Feniglia, dove le onde trascinano tronchi e relitti. Quella posa languida evoca l’arte veneta delle Danae e Veneri di Tiziano e Giorgione. La canicola di luglio è davvero pesante. Lunghe ombre si proiettano sulla sabbia alle sei di pomeriggio: Caravaggio disteso. Continua a leggere

La Buona Ventura di Vouet (1617) e i Borseggiatori del Colosseo (2014)

Simon Vouet, La buona ventura, Barberini

In quasi 400 anni non è cambiato nulla. Roma è eterna nelle sue meraviglie e nelle sue bassezze.

La Buona Ventura è dei ladri che si accaparrano un bel bottino e la fanno franca.
Il servizio sui borseggiatori di turisti ai Fori Imperiali e sotto il Colosseo di Striscia La Notizia di ieri, che mostrava mucchi di portafogli vuoti buttati nei cespugli, ancora contenenti documenti di malcapitati turisti vittime del furto, è nei quadri di Caravaggio, di Vouet e dei Caravaggisti.

La Buona Ventura di Caravaggio del Louvre mostra una zingara che fingendo di leggere la mano, ruba l’anello al cavaliere.
Nella Buona Ventura di Simon Vouet alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma due zingare circuiscono un uomo e, mentre una lo distrae, l’altra fruga nel suo borsello.
Di entrambi i quadri esistono molte varianti, versioni, repliche, copie, riproduzioni.
Il mio saggio sulla mostra I Bassifondi del Barocco (leggi) approfondisce l’argomento.
Preferiamo vedere dipinto ciò che il mostro che ci spaventa.

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CARAVAGGIO E LA PRIMA VERSIONE DEL SAN MATTEO E L’ANGELO PER LA CAPPELLA CONTARELLI: IL RIFIUTO DELL’ARTISTA E DELLA SUA OPERA

Caravaggio, San Matteo e l'Angelo (prima versione)

Caravaggio, San Matteo e l’Angelo (prima versione)

10 motivi per vedere un Caravaggio

  1. Ti faceva divertire un sacco nel weekend quando era sulle 100 mila Lire.
  2. Lo fanno tutti..e tu vuoi essere al passo con la moda, vero?
  3. Non lo puoi evitare.
  4. Non c’è un perché, sono fatti miei!
  5. Le chiese, gallerie e mostre dove si trova sono belle indipendentemente dalle sue opere.
  6. Gli hanno rifiutato molte opere e a Proust hanno respinto Alla ricerca del tempo perduto.
  7. Giocava a fotografare la realtà e raccontava i casi umani prima della televisione.
  8. Se non lo vai a vedere, prima o poi ti verrà a cercare come il tuo incubo peggiore.
  9. Sbrigati prima che il Bacchino malato muoia e la frutta nella Canestra marcisca.
  10. Se non hai capito che oltre a Caravaggio esistono anche Domenichino, Guercino, Rubens, Reni, Carracci ecc.

Negli ultimi decenni abbiamo notato come Caravaggio sia diventato il nome simbolo della pittura moderna, insieme a Leonardo e Michelangelo.

La CLM è l’acronimo che ho inventato per definire la banalità di ridurre tutta l’arte a pochi stereotipi. Come l’Italia è Pizza, Spaghetti e Mandolino (PSM) così l’arte è Caravaggio, Leonardo e Michelangelo (CLM).

Caravaggio mi piace. Non mi piace lo sfruttamento del brand Caravaggio, come rivoluzionario, stigmatizzato nella luce luce radente, nei piedi spirchi e nei soggetti sacri rifiutati. Con l’etichetta di artista dannato ha avuto un successo incredibile. La sua vita è stata passata al setaccio.

Gli opinionisti si sono scatenati per dirne qualcosa. Anche i critici d’arte hanno esagerato, me compresa, scrivendo in continuazione su Caravaggio e facendo mostre a lui dedicate, vantando scoperte inedite e usando le sue opere più famose ovunque servisse un’immagine riconoscibile.

Non se ne può fare a meno!

Leonardo e Michelangelo sono stati risparmiati dall’esagerazione di illazioni sulla loro vita, ma l’Ultima Cena o la Cappella Sistina sono continuamente sotto la lente d’ingrandimento.

Raffaello è l’aggiunta occulta alla CLM, come lo è la Mafia alla PSM. Le sue Stanze in Vaticano, sono più affollate di un monolocale di studenti fuorisede il sabato sera. Bisogna fare uno scavo archeologico per ritornare al Caravaggio vero.

Ci sono tanti pittori, tanti luoghi, tante pietanze da assagiare. Non elimino gli spaghetti dalla mia dieta, ma scelgo un sugo più leggero e solo due volte a settimana. Anch’io scrivo di Caravaggio.